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Vacanze al faro. Alla scoperta dei fari più belli

Il faro torreggiava nudo e diritto, scintillando bianco e nero e si vedevano già le onde che si infrangevano in bianche schegge come frammenti di vetro sugli scogli” (Gita al Faro, To the Lighthouse, Virginia Woolf).

I fari possiedono uno strano fascino. Punto di riferimento nella notte e nelle tempeste. Un faro fa pensare subito al mare, al frangersi delle onde su aspre scogliere, ai gabbiani, al vento, alla solitudine e al senso di libertà.

Siano essi su una scogliera isolata o su piccole isole sparse in mezzo al mare, siano sentinella di piccoli borghi di pescatori o comodamente adagiati su pianori erbosi in riva al mare, i fari sono costruzioni dense di mistero. Hanno sempre delle storie da raccontare: vite vissute, naufragi, salvataggi, storie di uomini di mare, storie di guardiani, storie di fantasmi che vi abitano e fanno cigolare le scale a chiocciola mentre, fuori, il vento fa sibilare le finestre, le onde si infrangono sulle aperture e la pioggia batte sui vetri.

Edward Hopper li scelse come protagonisti muti in molti dei suoi oli. Grandi, maestosi, eroici, sentinelle del mare solitarie e protettive. Quella dei fari è una storia che si perde nella notte dei tempi e va di pari passo con la storia della navigazione. I primi fari erano delle cataste di legna da ardere situate nei luoghi più pericolosi per segnalare la rotta ai naviganti. Con l’evolversi della navigazione commerciale vennero costruiti i primi porti sulle rotte più trafficate e con essi i primi fari che, all’inizio, erano delle rudimentali strutture in legno o ferro dove, all’interno, per mezzo di carrucole, si alzava un braciere metallico dentro il quale veniva posto il combustibile.

La storia del mare è ricca di fari famosi tra i quali i più noti e imponenti erano due delle sette Meraviglie del Mondo: il Colosso di Rodi e il Faro di Alessandria.

Il primo era una enorme statua antropomorfa, alta 70 cubiti, che raffigurava Elios, il Dio del Sole, con un braciere acceso in mano. Il faro antropomorfo di Rodi non è l’unico della storia se si pensa che anche la notissima Statua della Libertà, alta 92 metri, quando fu collocata all’ingresso del porto di New York nella Liberty Island, era un faro a luce fissa e il primo in assoluto ad essere elettrificato negli Stati Uniti.

Il Faro di Alessandria fu costruito intorno al 280 a.C sull’isolotto di Pharos ed è proprio a partire dal nome dell’isola che, in seguito, in tutte le lingue di origine greca e latina, il faro è stato chiamato così mentre, nelle lingue anglosassoni, si indica con lighthouse, la casa della luce. Negli ultimi anni il sogno di chi ha sempre desiderato vivere all’interno di un faro, di osservare il mare sconfinato, di sentirsi al sicuro nella tempesta, si è avverato. Dalle coste della Croazia a quelle sui fiordi e sulle scogliere del nord Europa, vecchi fari in disuso, sono stati ristrutturati e messi a nuovo per accogliere turisti da tutto il mondo. Spesso sono attrezzati per dare il massimo del comfort ai visitatori anche in luoghi lontani dai circuiti turistici.

Dotato di TV, acqua corrente, elettricità il faro è un alloggio di tutto rispetto. Alloggiare in un faro rende la vacanza unica: risvegliarsi su una torre a picco sul mare, sentirsi sospesi tra acqua e terra si dice “non ha prezzo” e invece, a dispetto di quanto si possa pensare, i costi d’affitto sono, nella maggior parte dei casi, abbastanza contenuti oscillando da 600 a 1000 euro a settimana secondo i periodi e le stagioni. La mancanza di qualche comfort è compensata dal fatto di vivere una esperienza pressoché unica all’insegna del relax, della solitudine, dello stretto contatto con il mare.

Negli Stati Uniti si può alloggiare nei fari disseminati lungo le coste di Georgia, Michigan, Maine, Florida, Maryland, Wisconsin. In Europa primeggia la Norvegia dove si può soggiornare in uno dei trenta fari su tutto il territorio arredati in tipico stile nordico con graziose tende alle finestre e grosse trapunte all’interno per proteggersi dal freddo. Alcuni di essi sono raggiungibili solo in barca.

Uno dei fari più caratteristici d’Europa si trova in Olanda ad Harlingen sulle coste della Frisia dove sbarcarono i vichinghi tra il IX e il X secolo. Possibilità di alloggiare in lighthouse accomodation sono anche in Scozia, Cornovaglia, Germania, Francia. Tra il Devon, la Cornovaglia e le Channel Island sono una trentina i fari gestiti dall’Agenzia Rural Retreats (www.ruralretreats.co.uk ) tuttavia le prenotazioni per le vacanze nelle lighthouse del Regno Unito si possono effettuare anche rivolgendosi all’Ente Nazionale Britannico per il Turismo. In Europa lo stato che ha fatto dell’alloggio all’interno dei fari un vero e proprio business è la Croazia. Sono undici le torri sull’Adriatico costruite tra il 1818 e il 1880 all’interno dei quali sono stati realizzati incantevoli appartamenti provvisti di bagno e cucina. Alcuni sono più isolati come ad esempio quello di Palagruza che sorge sull’isolotto omonimo, altri sono circondati da una fitta vegetazione come nel caso del faro di Veli Rat. Se volete fare una “gita-soggiorno al faro” conviene attivarsi con un certo anticipo data l’esiguità dei posti disponibili. Un sito da consultare per le vacanze al faro in Croazia è www.adriatica.net ma su internet troverete molte possibilità per sperimentare una vacanza che regala emozioni incredibili. E In Italia? 

Nel nostro Paese i fari sono oltre 200 e non hanno nulla da invidiare al fascino dei fari elencati sparsi per il mondo, tuttavia l'unico, a quanto risulta, dove è possobile soggiornare è il Faro di Spartivento a Chia, nell'estremo sud della Sardegna. Il faro continua a svolgere la sua preziosa funzione di indirizzare la via ai naviganti. Soltanto che è anche una guest house di lusso. Dal 1856, anno della sua costruzione, al 1980, ospitava le famiglie dei faristi. Poi la Marina Militare lo ha ceduto a privati e ora è un autentico gioiello. Aperto tutto l’anno, dispone di una suite, due piccoli appartamenti e una camera singola. A pochi passi si trovano le spiagge di Cala Cipolla e Su Giudeu.

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Fonte: www.bed-and-breakfast.it

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