ristorante Boma - Cesare Paciotti Lounge Bar SAN VINCENZO

Ristorante BOMA – Cesare Paciotti Lounge Bar:
E’ tutta questione di stile
Aperto da poco, il Ristorante Boma si affaccia sulla Marina di San Vincenzo con una vista mozzafiato sulle isole assolate dell’Elba e della Corsica. Pochi metri di fronte, la statua “Il Marinaio” di Giampaolo Talani osserva la distesa blu e sembra quasi controllare che la via per il mare aperto sia sicura. Appena entrati, si viene subito rapiti dalla sensazione di essere su una barca che salpa per un viaggio all’insegna del gusto, della ricercatezza, del calore. Grandi vetrate ci fanno immergere nelle onde appena fuori la terrazza e mentre la mente già corre al fascino dell’avventura, “l’equipaggio” lavora per regalare agli ospiti la miglior permanenza possibile.
Giocato sui toni del bianco e nero, quasi ispirati dallo splendido pianoforte a coda protagonista di molte serate musicali, l’ambiente sembra uno spettacolo teatrale che si sviluppa su 3 palchi: attore principale al centro della sala la cucina, affiancata dalla zona bar per le colazioni e i rilassanti pomeriggi e la Vip Lounge Cesare Paciotti, quasi un privé dove godersi la brezza del mare sorseggiando un cocktail o dello Champagne.
L’atmosfera nel Boma è un misto tra la rilassatezza e l’emozione suscitata dalla vista del mare e l’eccitamento di scoprire cosa potrà accadere in un teatro così eclettico. Lo sguardo spazia in ogni angolo e cade sui dettagli, tutto è curato, niente è lasciato al caso. Non potrebbe essere altrimenti: l’open space non concede disattenzioni, al Boma non esistono barriere e questo senso di apertura viene rafforzato nella gestione del cliente da parte del maître Fabrizio Marconi e dello suo staff, sempre sorridenti e disponibili.
Punta di diamante del locale è la cucina capitanata dallo Chef Giovanni Bologna, con il suo indispensabile secondo Gianni Lotti, responsabile del delizioso pane che viene servito in tavola. Prima che assaggiarla, questa cucina è letteralmente da studiare. Realizzata su commissione alla Molteni, è la prima in Italia per i suoi dettagli: smalto rosso con finiture in ottone, le colonne sui fianchi del blocco cottura hanno la testa di cariatide (figura femminile utilizzata dai greci con la funzione di colonna) e le zampe di leone, insoliti particolari per una cucina con “i tacchi alti”. Sorprendentemente ampio il piano di cottura che prevede un bollitore, 4 fuochi e una piastra di un metro quadrato con altri 4 punti calore. Di fronte, unico minimo ostacolo alla vista, si trova un passa vivande che mantiene caldi i cibi con una serie di lampade speciali; sopra tante colorate ampolle di vetro conservano spezie da tutto il mondo. Tocco di classe finale, uno specchio appeso al soffitto permette anche ai tavoli più distanti di osservare i movimenti degli chef.
In questa cucina tutto è eseguito a regola d’arte e senza sotterfugi, una chiave di lettura che pone l’accento sulla trasparenza e l’onestà, valori importanti per i titolari. Questi stessi valori si rivedono nelle carte dei menù e dei vini in cui i prezzi sono tarati sulla base di materie prime di eccellenza (la pasta Spinosi e Cavalieri, il pesce fresco, Champagne Drappier) senza ricarichi esagerati. Ovviamente il pescatore fortunato non ha solo pesce di qualità, ogni tanto si premia con specialità più rare e raffinate: ecco perché il sabato, serata clou per la cucina del Boma, la cena si trasforma in un trionfo di crudité, di crostacei e ostriche accompagnate dai migliori vini e champagne della cantina curata da Fabrizio.