ristorante My dream SALERNO

Il ristorante My dream è gestito ottimamente dal suo Patron : " Don Matteo" , spirito corsaro e gentiluomo d'altri tempi. La ristorazione è ottima soprattutto per quel che riguarda i piatti di pesce . Ho trascorso con amici in questo ristorante la serata del cenone di San Silvestro . Le varie portate , tutte a base di pesce, sempre freschissimo, erano sapientemente cucinate con i gusti del vero sapore mediterraneo , esaltando i profumi del mare e caratterizzandosi per l'armonia tra tradizione e la nouvelle cuisine.Eccezionali le mazzancolle , che " Don Matteo" procura quotidianamente , così come gli involtini di tonno e le specialità di verdure al vapore . Superlativi i ravioli alla cernia e l'orata con le patate.Considerevole anche la carta dei vini ( Biancolella d'Ischia .le varie Falanghine ) . Da non dimenticare il carrello dei dolci , con la " Panna Cotta" e la " Crema Catalana". Il personale è impeccabile per cortesia e savoir faire. Lo Chef crea continuamente nuove pietanze. Da non trascurare anche le innumerevoli varietà di pizze ,cotte al forno a legna, tra cui primeggia quella con crema di zucchine.i prezzi , rispetto alla qualità delle portate, sono più che soddisfacenti.

Recensisco questo locale, dalla cucina di mare curata e leggera, oltre che, schiettamente, per segnalarvelo, anche per iniziare un discorso sulla strana difficoltà di Salerno a viversi questo suo rapporto col mare, da un punto di vista sia turistico che gastronomico.
L’occasione è stata un pranzo di lavoro, in cui chiaramente, conoscendo le mie “ansie” enogastronomiche, i colleghi mi dicevano in coro: “portaci a mangiare un buon piatto di pesce”. E del resto, come dar loro torto, Salerno è pur una città di mare, mi dicevo tra me e me.
Il ristorante “My Dream” (che per la verità mi è stato consigliato da un caro amico) è a via Ligea, per intenderci nei pressi del porto commerciale, zona un tempo destinata ad accogliere i famosi storici lidi, ed adesso, purtroppo, preda di una dequalificazione che ha lentamente fatto dimenticare ai salernitani stessi il rapporto tra città e mare.
Non solo, devo purtroppo registrare che, a detta di molti, non sempre oggi è facile poter fare una bella scorpacciata di pesce fresco ben cucinato ed a prezzi ragionevoli, almeno qui in città: ed il “My Dream”, credo, fa eccezione. Il mio amico dunque, come sempre, non si sbagliava.
La sala è gradevole, di arredamento luminoso e moderno, con ampie vetrate tra cui si intravede, a tratti, la linea costiera. Il servizio è garbato ed adeguato. Le hotellerie piacevolmente funzionali, sempre impeccabili. La carta dei vini è valida, direi quasi attraente (noterete il Greco di Torricino o di Villa Raiano, e le Falanghine di Fontanavecchia), comunque è carta studiata ad hoc.
Il Patron, don Matteo, è uomo dal nobile sorriso, persona d’altri tempi, magari un po’ filosofo, ma sempre, davvero, gentilissimo.
Troverete contorni di verdure locali ben eseguiti, con creatività, assieme ad una pasticceria piacevole.

Si, d’accordo, e l’argomento della recensione... il pesce?
E’ perfetto. Qualità al 100%, zero mezzi termini. Dall’antipasto al secondo, tutto dipenderà sempre e solo dal pescato. Il personale vi parlerà chiaro. Abbiamo assaggiato polipi con scarole e fagioli, ravioli di mare in salsa bianca, bavette ai frutti di mare, risotto classico alla pescatora, mazzancolle appena grigliate, ed ancora gamberi e seppie saltati: una freschezza divina, una cucina indovinata e soprattutto un pomodoro mai coprente.
Olio, aromi e pepe ben dosati, il cuoco aveva esattamente idea di cosa può e cosa non può aggiungersi per solo esaltare l’immediatezza del profumo del pesce fresco: caso strano a Salerno.
Emergeva così l’odore nudo, e perciò affascinante, del pescato, in bocca deflagrava la pulizia della sua fragranza. Infine un conto tutt’altro che salato ci dava l’arrivederci.

Benvenuti, allora, il pesce (da sogno) è servito!


Gaspare Pellecchia