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Ambiente raffinato ed elegante, curatissimo anche nei dettagli: è presente una notevole collezione di quadri e sculture; anche il giardino è molto piacevole e ben tenuto. Una cucina che definirei sontuosa, materie prime sceltissime e un'ottima presentazione. Gianni e Dante, i proprietari, hanno scelto uno staff affiatatissimo che contribuisce a caratterizzare il locale. Il menù è molto vario e legato alla stagionalità dei prodotti. La carta dei vini è eccellente e molto ampia.
Leonardo e Alessio sono i proprietari, due giovani toscani accomunati dall'amore per la buona cucina.
Il loro menù è fortemente legato al territorio e alle tradizioni toscane, ma con un tocco di modernità che lo rende più leggero e fruibile anche ai palati più sensibili.
L'ambiente è, a dir poco, delizioso: una grande sala con la volta a botte in mattoni rossi e un antico camino in pietra accolgono i tavoli che sono ben posizionati e non troppo vicini tra loro. Malia è dotato anche di un ampio parcheggio riservato.
La scelta dei vini è ben curata, anche se non amplissima.
Il rapporto prezzo/qualità è ottimo.
Volendo ci si può lasciar guidare da loro in un menù, fatto di innumerevoli assaggi, che racconta con sapienza i molti sapori di questa terra generosa.
Assolutamente da provare!
Leggermente defilato dalla pricipale Via Cassia, la Baracchina incanta per la cura e l'amore che mette nei i suoi piatti, tutti genuinamente legatissimi alla più schietta tradizione Toscana.
Il proprietario, Simone, è un omone toscano dai modi semplici e gentili. Ricorda tanto certi personaggi di Guareschi (ricordate Don Camillo?): gente vera, con pochi fronzoli.
Il locale è frequentato soprattutto da clienti della zona. In Toscana capita ancora di trovare questi posti, dove l'ospitalità è ancora un piacere e non un business.
La vera scoperta però è la cucina. La loro chef ha la capacità di interpretare la cucina toscana senza farla diventare "very typical" come fanno molti altri. Nel loro menù si possono ancora trovare alcune delizie come la zuppa di fiori di zucca o i pici con il sugo di coniglio e persino la bistecca (che da queste parti non si chiama "fiorentina") non è di un tipo solo: c'è sulla costola (meno pregiata) o sul filetto (un vero paradiso per le papille).
Tipico di Impruneta è il "peposo alla fornacina", si tratta di uno spezzatino di vitello al Chianti, cotto rigorosamente nel coccio, e insaporito da una generosa dose di pepe. Questo piatto venne creato dai lavoratori delle numerose fornaci per la lavorazione del cotto. Per non interrompere il lavoro e sfruttare il calore residuo degli immensi forni, lasciavano il coccio a "borbottare" per diverse ore; a fine lavoro la cena era pronta e, visto il sapore molto intenso, la si accompagnava volentieri con il pane "sciocco" (non salato) e generose bevute di buon Chianti.
Ottimo il rapporto qualità/prezzo.
Sicuramente una trattoria da segnare nel "libro buono".
NOLI (SV)
GALATINA (LE)
RUFFANO (LE)
FIUMICINO (RM)
VERONA (VR)
MILANO (MI)